Condurre accurate analisi genetiche tese a chiarire la reale identità degli animali che nei giorni scorsi hanno compiuto un atto di predazione nel Senese. Lo chiede l'Ente Nazionale Protezione Animali, a seguito di notizie stampa secondo cui diverse pecore sono state ferite e uccise da (presunti) lupi.
«Aspettiamo di conoscere l'esito delle indagini genetiche, che, ne siamo sicuri, le autorità competenti disporranno quanto prima, se non lo hanno già fatto. Tuttavia – spiega Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – è strano che esemplari di lupo possano aver aggirato una rete antilupo a norma di legge. In materia di prevenzione e' opportuno adottare un approccio integrato, ricorrendo non soltanto a dispositivi meccanici, quali le reti, ma anche ai cani da guardania opportunamente educati. Questo proprio per evitare che eventuali situazioni impreviste possano compromettere la sicurezza degli animali. D'altro canto, l'esperienza dimostra, e i casi sono moltissimi, che se correttamente applicati i metodi ecologici permettono una convivenza ottimale tra lupi e allevatori».
Insomma, secondo Enpa si deve puntare sulla prevenzione, e mai incitare all' ingiustificato odio contro i lupi, i quali – è doveroso ricordarlo – appartengono a una specie particolarmente protetta e sono una risorsa preziosissima anche per contenere le specie ritenute invasive, come i cinghiali. Ma è pure fondamentale, e lo è anche a Monteroni (Siena), applicare la legge 281 del 91 per la prevenzione del randagismo, e le ordinanze per la corretta custodia dei cani, applicando le relative sanzioni, per evitare il fenomeno dei cani vaganti e semi abbandonati.
Enpa ricorda infine che la tutela delle specie selvatiche, in particolar modo di quelle più protette, è un dovere dello Stato e travalica interessi economici. Gli allevatori virtuosi devono essere aiutati, ma i lupi non si toccano.