Animali, Papa Francesco persevera su una competizione immaginaria tra cani e figli. E lo fa nella Giornata Mondiale del Cane. Sbaglia: basta leggere l’ultimo rapporto Eurispes

Papa Francesco persevera: anche oggi ha ribadito una competizione inesistente tra figli e animali domestici. Lo ha fatto parlando a braccio alle partecipanti al Capitolo Generale delle Canossiane ricevute in udienza. “Per favore – ha detto in udienza– aiutate le famiglie ad avere figli. Invece dei figli preferiscono avere i cani, i gatti. E' un po' un affetto programmato, un affetto senza problemi. Questa è una cosa brutta. Per favore aiutate le famiglie ad avere dei figli. E' un problema umano ma e' anche un problema patriottico”.

Non è la prima volta che Francesco contrappone gli animali ai figli. E sbaglia: come ha rivelato a maggio il Rapporto Eurispes 2022, a possedere animali di affezione in casa sono soprattutto le coppie con i figli con il 37,8%, seguite dalle famiglie di monogenitori con figli con il 36,5%.

“Il Pontefice persevera nell’errore – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – e finisce per ridicolizzare le famiglie con figli e animali e perfino tutti quei bambini che ricevono affetto da cani e gatti. Perché le famiglie che si rivolgono ai nostri rifugi e ai nostri volontari sono tantissime e hanno spesso figli. L’amore per gli animali è un valore in sé, assoluto. Non c’entra avere o non avere i figli, che, come abbiamo come confermano i dati dell’Eurispes non rappresentano un ostacolo. Ed è logico perché per prendersi cura di un animale serve la propensione a donare amore, tempo e dedizione. Gli animali sono una gioia immensa e richiedono costanza e impegno, noi lo diciamo sempre a chi si rivolge a noi per adottarli. Ed è piuttosto naturale che le stesse persone che hanno questa predisposizione e generosità nell’accogliere un animale sono le stesse che hanno scelto di cambiare la loro vita per diventare genitori, affrontando mille sacrifici e andando incontro ad altrettante gioie. Papa Francesco non ha letto il Rapporto Eurispes: se l’avesse fatto avrebbe chiuso in un cassetto, a chiave e per sempre, quell’idea che si preferisca prendere un cane o un gatto all’avere un figlio. Non è così Santo Padre, venga a visitare i nostri rifugi e a conoscere le tante famiglie che si rivolgono a noi, le nostre porte sono sempre aperte. Mettere in competizione animali e bambini non porta a nulla di buono ed un controsenso perché amare è anche un atto di generosità e chi ama gli animali è una persona che ama. Punto. E può essere una madre, un padre, un fratello, un figlio.”

 
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