«Desidero esprimere a nome di tutta l’associazione la mia più profonda gratitudine ai Carabinieri Forestali per la nuova, brillante operazione che ha permesso di sgominare l’ennesima banda di criminali dedita al traffico illegale di cuccioli con l’Est Europa. Siamo fiduciosi per il prosieguo del procedimenti giudiziario. Naturalmente, come in tutti i casi simili, ci costituiremo parte civile». Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, commentando l’esito dell’operazione Crudelia, che, condotta dai Carabinieri Forestali di Reggio Emilia, ha portato all'esecuzione di 3 misure cautelari di divieto di dimora e di espatrio per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di animali da compagnia, maltrattamento di animali, frode in commercio, falsità in atti e truffa.
Tuttavia, secondo Enpa, il problema del traffico illegale di animali è a monte e risiede nelle attività di compravendita. «Il commercio legale – spiega Rocchi – con la sua prospettiva di profitto, finisce per alimentare anche i traffici illegali: per alcuni la massimizzazione del guadagno rappresenta un’attrattiva irresistibile. Ciò conferma l’urgenza di spezzare questo circolo vizioso, fermando le attività compravendite di animali e togliendo così ogni possibilità di profitto a chi lucra sulla pelle degli esseri viventi».
L’Ente Nazionale Protezione Animali apprezza anche le tante voci che in queste ore hanno ribadito la necessità di inasprire il quadro sanzionatorio per i reati contro gli animali, a partire dalle misure restrittive della libertà personale, ma ribadisce la necessità di fare presto. «Sono anni che si parla e si discute di pene più severe, tuttavia – conclude la presidente di Enpa – non sono ancora stati approvati norme ad hoc. E intanto gli animali continuano a morire».