“Se il commercio di cani diventa un business milionario, non c’è da stupirsi se poi alcuni allevatori attenti solo al profitto fatto sulla pelle degli animali con la complicità di veterinari compiacenti, arrivano a maltrattare e a compiere gravi reati”. Lo ha dichiarato Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Enpa, commentando la notizia dell’Operazione “Crudelia De Mon” che ha coinvolto allevatori e veterinari in nove regioni italiane e che ha portato a quaranta denunce per i reati di maltrattamento di animali, traffico internazionale di animali, per certificati veterinari falsi, falso in atto pubblico e esercizio abusivo della professione.
L’operazione arriva dopo due anni di indagini fatte dai Carabinieri Forestali del Nucleo Cites di Ancona e dirette dalla Procura della Repubblica di Ancona. “Ai Carabinieri Forestali e alla Procura – aggiunge Carla Rocchi – va la nostra riconoscenza per un lavoro lungo e paziente, per una indagine che non deve essere stata affatto semplice”. A sostegno di questo grande lavoro investigativo e a tutela degli animali, Enpa ha preannunciato la volontà di costituirsi parte civile.
Dalle indagini emerge che in 52 casi ci sono state amputazioni illegali di orecchie e code; sono inoltre documentati e contestati 41 casi di cani importati illegalmente dall’estero con documenti falsi e privi di vaccini.