ANIMALI. CUCCIOLO DI DELFINO. L’ENPA CONTRO I DELFINARI: CHIUDIAMOLI TUTTI, CHIUDIAMOLI SUBITO

Lo avevano chiamato Origi, come il calciatore belga che ai mondiali del Brasile ha segnato la rete della vittoria contro la Russia, ed era l'ultimo nato del delfinario belga di Bruges, il Boudewijn Seapark. Purtroppo, però, pochi giorni dopo essere venuto alla luce – il 23 giugno -, il cucciolo di delfino è deceduto. Lo hanno trovato alcuni dipendenti del parco acquatico mentre, all'interno della vasca, la madre Roxanne cercava disperatamente di farlo respirare portandolo in superficie. Ancora ignote le cause del decesso, ma, secondo alcune ipotesi della prima ora, è possibile che il piccolo cetaceo sia stato ucciso da un'infezione batterica.
 
«E' veramente triste che la notizia della morte di Origi sia stata diffusa proprio oggi, giorno in cui si è storicamente celebrata la ricorrenza della giornata contro la cattività dei cetacei – commenta il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri -. Ed è assolutamente inconcepibile che tali decessi vengano presentati come semplici incidenti, quasi fossero fatti casuali.» Infatti, stando a quanto riferisce Yvon Godefroid coordinatore belga della campagna contro la cattività dei delfini, prima di Origi, Roxanne aveva perso altri tre cuccioli: due gemelli nel 2011, seguiti nel 2012 dal delfino Bruce. Tutti uccisi da una presunta infezione batterica, che avrebbe colpito gli animali in un'età in cui il loro sistema immunitario risulta estremamente fragile soprattutto in cattività. 
 
«Com'è possibile che Origi ed i suoi “fratelli” abbiano contratto un'infezione in un ambiente che dovrebbe essere sanificato e controllato, come dovrebbe essere in teoria la vasca di un delfinario – prosegue Ferri -? Delle due l'una: o le acque della struttura belga lasciano a desiderare dal punto di vista sanitario oppure c'è dell'altro.» 
 
Tuttavia, a prescindere dalle cause di tali decessi, il vero responsabile di queste morti è l'industria della cattività che costringe ad una vita da reclusi esseri senzienti nati e “progettati” dalla natura per vivere in libertà. Come l'Enpa ha ribadito in occasione della manifestazione europea contro la cattività, promossa da Yvon Godefroid e Annelies Mullens, svoltasi lo scorso 27 giugno a Bruxelles con la partecipazione di Ric O' Barry e di centinaia di attivisti da tutta Europa. «Nei parchi acquatici come negli acquari, delfini, orche, otarie, leoni marini si trovano, loro malgrado, a scontare una vera e propria condanna ai “lavori forzati” fatta di esibizioni ripetitive e innaturali, pensate per allietare un pubblico inconsapevole – aggiunge il direttore scientifico dell'Enpa -. Spettatori che il più delle volte non sanno quanta deprivazione e sofferenza si celano dietro una capriola o un volteggio a mezz'aria. Del resto, se così fosse, molti di loro non contribuirebbero a perpetuare un sistema che, oltre a sfruttare gli animali, molto spesso si rende responsabile di gravi e prolungate violazioni normative, specie nel nostro Paese.»
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