Animali. 83 tra cani e gatti detenuti in appartamento di Napoli. Iniziato oggi processo contro presunta accumulatrice seriale. Enpa è parte civile

E' iniziato oggi, con l'ammissione di Enpa quale parte civile e con un rinvio a marzo 2017, il procedimento giudiziario a carico di una 63 enne di Napoli accusata di maltrattamento di animali, di detenzione in condizioni incompatibili e di simulazione di reato. La donna avrebbe infatti detenuto, in condizioni igienico sanitarie terribili, ben 83 animali tra cani (19) e gatti (64), tutti reclusi nei pochi metri quadrati di un appartamento nella periferia Nord di Napoli, tra i quartieri di Scampia e Secondigliano. Secondo l'accusa, gli animali erano costretti a vivere tra le loro stesse deiezioni, in ambienti privi di luce, con un caldo soffocante e in mezzo a detriti – quali vetri rotti – estremamente pericolosi per la loro incolumità. La posizione processuale dell'imputata è aggravata dall'accusa di simulazione di reato perché, dichiarando il falso, avrebbe denunciato la violazione del proprio domicilio e il furto di 25 animali, oltre a quello di 3mila euro in contanti e di alcuni gioielli.

«Nel valutare la posizione processuale dell'imputata – spiega l'avvocato di Enpa, Claudia Ricci – occorre anzitutto chiarire se ci troviamo in presenza di un caso di accumulazione seriale di animali, il cosiddetto “Animal Hoarding” che rappresenta una vera e propria patologia, oppure se la donna abbia consapevolmente detenuto gli animali in quelle terribili condizioni, magari per negligenza o per disinteresse. Il che getterebbe un'ombra davvero inquietante sui motivi che l'avrebbero spinta a recludere 84 animali in pochi metri quadrati».

Il processo che si è aperto oggi a Napoli può avere conseguenze significative anche per la giurisprudenza in materia di reati in danno agli animali. «Da questo punto di vista – aggiunge Ricci – stiamo assistendo a un collegamento sempre più stretto tra le fattispecie previste dal 2 e 3 comma dell'articolo 544 del codice penale (uccisione e maltrattamento di animali) e l'articolo 727 (detenzione in condizioni incompatibili. In altri termini si sta affermando sempre di più una linea giurisprudenziale in virtù della quale la si considera la detenzione di animali in condizioni incompatibili alla stregua di un vero e proprio maltrattamento».

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