Ancora una storia di accumulatori seriali di animali questa volta da Scicli, in provincia di Ragusa. Sono stati liberati 50 gatti rinchiusi in un garage. A detenerli, una famiglia composta da fratelli e sorelle, convinti, come nei tipici casi di accumulo seriale, di agire per il bene dei felini. Purtroppo le condizioni di detenzione igienico sanitarie non erano buone e i gatti erano pieni di parassiti e alcuni presentavano rinotracheiti. L’Ente Nazionale Protezione Animali è stato contattato verso fine giugno per dare supporto al Comune di Scicli dopo che era stato presentato un esposto da alcuni vicini alla Procura di Ragusa. Gli agenti della polizia locale sono intervenuti ieri insieme ai carabinieri della locale tenenza e del Nas, i veterinari dell'Asp, alcuni assistenti sociali comunali e i volontari dell'Enpa.
“Erano convinti di salvarli – dichiara la Sezione Enpa di Ragusa– parlando a lungo con loro hanno capito che potevano fidarsi di noi e si sono convinti ad affidarci gli animali. Ora i felini si trovano in una struttura temporanea messa a disposizione dal Comune di Scicli e li stanno visitando i veterinari chiamati da Enpa. Sono storie di fragilità e degrado, di persone che hanno bisogno di aiuto e che non si rendono conto del male che fanno agli animali. Noi ci occuperemo degli animali in primis ma continueremo ad essere di supporto anche per questa famiglia che ha evidente necessità di essere seguita. I cinquanta gatti, di cui 10 cuccioli e 9 neonati, saranno in un secondo tempo adottabili e noi troveremo per loro famiglie pronte ad accoglierli e a dargli l’amore e l’attenzione che meritano.”
“C'è un comune denominatore – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – dietro le tante storie di accumulo di animali: il disagio, il degrado, una piaga sociale che travolge purtroppo anche gli animali che ne rimangono vittime. Intervenire il prima possibile è fondamentale. Sono animali che vivono privazioni incredibili, soffrono spesso la fame e non riescono ad essere seguiti. Noi li curiamo, ce ne prendiamo carico e nei casi che lo richiedono agiamo anche legalmente”.
“L'Ente Nazionale Protezione Animali – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa – ogni mese riceve almeno due segnalazioni di questi casi. Spesso sono situazioni che restano nell'ombra per anni perché riguardano condizioni sociali di estremo degrado, solitudine. Tante volte si scoprono solo dopo la morte della persona, altre volte sono le lamentele o le segnalazioni dei vicini a far emergere queste realtà. In questi ultimi due anni, poi, con la crisi economica legata al post pandemia sono sempre di più le segnalazioni legate agli sfratti. Ci contattano i proprietari di immobili dicendo che non possono eseguire lo sfratto perché nell'appartamento ci sono numerosi animali. L’ultima segnalazione ci è arrivata proprio ieri di una signora anziana a Roma che vive con 20 gatti”.