"Questa legge non è una riforma della normativa sui parchi e le aree protette, ma una controriforma, in quanto smantella i principi stabiliti nella legge 394/1991, il cui cardine è costituito dalla finalità della conservazione della natura". Così l'Ente Nazionale Protezione Animali commenta l'approvazione del testo del relatore Caleo (PD), avvenuta oggi nella Commissione Ambiente del Senato.
"Chiediamo a tutti i Senatori di fermare questo testo, su cui – aggiunge Annamaria Procacci, consigliere nazionale di Enpa, che da deputata Verde partecipò all'approvazione della legge 394/1991 – tante volte abbiamo espresso tutte le nostre obiezioni e la nostra contrarietà. E' inaccettabile infatti l'inserimento delle royalties, che esporrebbero, ovviamente, le zone più pregiate del nostro Paese a tante forme di sfruttamento a fini di bilancio, riducendo i beni naturali a una merce, come pure la fauna selvatica".
Se questa pericolosissima "riforma" fosse approvata, forte sarebbe il rischio di vedere entrare nelle aree protette e nei parchi i cacciatori, magari con mute di cani in braccata, con gravissime conseguenze su tutta la biodiversità, soprattutto nei periodi di nidificazione e di riproduzione della vita selvatica. L'Enpa ha dato di recente la sua adesione al bel documento delle associazioni – Wwf, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, Fai, Lav, Pro Natura, Mountain Wilderness e altri ancora – che, in modo articolato e proiettato verso il futuro, raccoglie lo spirito e la forza della legge 394/1991, una legge che deve essere applicata e non fatta a pezzi.