Ambiente. Enpa: “codice della natura”, una suggestione che auspichiamo rimanga tale. La normativa non va cambiata: le leggi ci sono, ma è necessario applicarle

«In Italia abbiamo un brutto vizio che non vogliamo proprio superare. Quando per interessi di parte non riusciamo ad applicare le buone leggi, che pure abbiamo, la nostra classe politica, si lascia sopraffare da una smania di codificazione. Cioè dalla frenesia di sostituire quelle buone leggi, che pure non è riuscita ad applicare, con altre – forse non altrettanto buone – ma che sono pensate per soddisfare interessi di parte». E’ quanto dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali commentando la proposta di una “commissione e di un codice della natura” avanzata oggi dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin.

«Ci sorprende il fatto che oggi il revisionismo legislativo del governo e della maggioranza venga condiviso da un attore del mondo ambientalista. Un’associazione – prosegue Enpa – che rappresenta solo una parte del mondo ambientalista ma che, come noto, non lo esaurisce. Invece, da tutti gli attori coinvolti ci saremmo aspettati un intervento forte e autorevole per chiedere agli interlocutori istituzionali una piena attuazione della legislazione ambientale e non certo una pericolosa revisione del sistema».

 
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