Ridurre progressivamente ma in tempi brevi i sussidi agli allevamenti, a cominciare da quelli intensivi, che rappresentano il cuore di un sistema alimentare insostenibile per il Pianeta. E’ la richiesta che l’Ente Nazionale Protezione Animali indirizza al Governo italiano, in particolare al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in occasione del summit Onu sul clima.
«I fari del mondo si accendano sull’emergenza primaria del consumo di carne, che uccide il pianeta con le emissioni di gas serra, con la deforestazione dell’Amazzonia, con l’impiego abnorme di acqua», spiega la consigliera nazionale di Enpa Annamaria Procacci. «Gli occhi di tutti guardino alle scelte alimentari, ancora argomento tabù in tanti Paesi, nonostante gli allarmi lanciati da tempo dagli organismi scientifici, dalla Fao e, nell’agosto scorso, anche dal rapporto Onu sui cambiamenti climatici. Ognuno di noi può e deve fare la differenza: eliminare o limitare al massimo il consumo di carne e dei prodotti di origine animale».
«Noi – aggiunge Procacci – crediamo fermamente nel ruolo che i governi possono e devono svolgere per combattere l’emergenza climatica. Quei governi che la straordinaria azione di Greta e della sua generazione ha tanto scosso. Ma crediamo moltissimo nelle piccole rivoluzioni quotidiane di ognuno di noi con scelte alimentari che limitino al massimo il consumo di proteine animali. Che tutti sappiano che la stragrande maggioranza dei cereali coltivati sul pianeta è destinata non all’alimentazione dell’uomo, ma a quella degli animali “da carne”; che le fiamme dell’Amazzonia, “polmone della terra”, stanno bruciando le possibilità di vita delle generazioni future, della nostra e di tutte le specie».