Le associazioni animaliste e ambientaliste del Trentino Enpa, Lac, Legambiente e Wwf esprimono soddisfazione e si complimentano con il Corpo forestale della provincia di Trento per la recente operazione contro il traffico illecito di avifauna e chiedono che venga urgentemente vietato l’uso di richiami vivi. L’operazione, probabilmente la più vasta condotta in Italia contro il traffico illecito di avifauna, ha visto 18 arresti in diverse regioni italiane: oltre al Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, la Lombardia, le Marche, la Toscana e la Campania. Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 20.000 uccelli, tra vivi e morti.
“Nel 2020 – affermano le Associazioni in una nota – non è più giustificabile l'uccisione di questi piccoli uccellini: si può comprendere che un tempo la povera e magra dieta di montagna avesse bisogno di integrazioni proteiche anche minuscole, come può essere un passeraceo spiumato, ma oggi è solo espressione di crudeltà fine a se stessa, per un macabro e perverso compiacimento. Quel 1% della popolazione che proprio non riesce a fare a meno di sparare, potrebbe farlo nei poligoni di tiro, oppure potrebbe giocare ai videogames, così gli istinti più distruttivi potrebbero essere soddisfatti senza danno per l'ambiente e la biodiversità, ed anche senza pericolo per le persone. Gli uccelli che finiscono in questo tragico girone infernale subiscono enormi maltrattamenti e vere torture indegne di persone civili. L'Italia è stata già sanzionata più volte nelle sedi internazionali, ma si ostina a proseguire, a discapito del diritto alla libertà degli animali selvatici, ma anche in dispregio al diritto dei cittadini ad un ambiente integro e alla tutela della biodiversità.