Allarme peste suina. Enpa al Ministro dell’Agricoltura: bloccare ogni attività venatoria sui cinghiali in tutta Italia

A seguito dei focolai di peste suina africana che hanno riguardato il Piemonte e la Lombardia, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al ministro dell'Agricoltura Stefano Patuanelli la sospensione dell'attività venatoria e degli abbattimenti dei cinghiali in tutta Italia. Si tratta di un allarme sanitario che potrebbe valicare i confini comunali e regionali. E’ ben noto che la caccia rappresenta un veicolo pericoloso di diffusione della peste suina africana, con conseguenze gravissime e ripercussioni anche sugli allevamenti. Infatti, i cacciatori entrano a stretto contatto con gli animali “infetti”, contaminando attrezzature, veicoli e persino l'abbigliamento, si durante le varie fasi della macellazione che nella preparazione delle carni.

“Occorre prendere atto della gravità della situazione – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – anche in relazione al rischio che il contatto con le carni dell'animale potrebbe comportare. E’ necessario sospendere immediatamente ogni forma di abbattimento e agire su prevenzione e controlli. Il Governo deve riconoscere le proprie responsabilità: anziché promuovere una corretta gestione faunistica, tenta, ancor oggi, una deregulation in favore dei cacciatori. Con il pretesto dei presunti danni, la commissione Agricoltura della Camera, presieduta da Gallinella (M5s) si appresta a modificare la legge nazionale 157 del 1992, anziché applicandola correttamente, con il solo scopo di favorire il fronte venatorio con spari facili e calpestando ogni parere scientifico e ogni forma di prevenzione e seria politica.

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