Albania, Associazioni animaliste italiane scrivono all’ambasciatrice: “Fermate la strage dei randagi”

Chiediamo che le autorità locali pongano subito fine a questo massacro, crudele e ingiusto. Con la morte non si fa pulizia”. Lo scrivono le circa ottanta organizzazioni aderenti alla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente –a partire dalle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa – in una lettera all’Ambasciatrice albanese in Italia, Anila Bitri Lani,  per richiamare l’attenzione del governo di Tirana sul trattamento riservato ai cani randagi della capitale e di altre città del Paese.
“In queste ore – dice la lettera – molti cittadini albanesi protestano in piazza e ci scrivono denunciando il trattamento riservato ai cani vaganti all’approssimarsi della data fissata per le elezioni parlamentari. A quanto apprendiamo, gli animali sarebbero catturati con il pretesto di una campagna di sterilizzazione, condotti nella clinica veterinaria comunale, brutalmente eliminati con un’iniezione di acido cloridrico nel cuore e poi “smaltiti” nella discarica cittadina”.
“L’Albania – prosegue il messaggio degli animalisti -è un paese amico dell’Italia, un Paese europeo e candidato all’ingresso nell’Unione europea, che come cittadini sosteniamo e auspichiamo. Proprio per questo, con il massimo rispetto ma anche con tutta la franchezza che si riserva agli amici, La preghiamo di farsi interprete presso il Suo governo del nostro sconcerto e della nostra indignazione per quanto ci riferiscono gli attivisti albanesi. Chiediamo – concludono – che le autorità locali pongano subito fine a questo massacro, crudele e ingiusto. Con la morte non si fa pulizia. Ne siamo convinti noi, ma anche tanti cittadini del Suo Paese, che negli ultimi decenni ha fatto passi da gigante in tutti i campi e non merita di veder compromessa la propria immagine per il modo in cui tratta gli animali: esseri senza voce, non senza diritti”.
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