Tre fratelli sono stati condannati a tre anni e quattro mesi di reclusione per aver picchiato due Guardie Zoofile Enpa di Vicenza intervenute a seguito di una segnalazione di maltrattamento di animali a Camporovere di Roana, Comune dell’altopiano di Asiago. Le Guardie Enpa erano legittimamente intervenute a più riprese, nel 2019 e nel 2021, per verificare le condizioni di alcuni cani legati a catena corta che come ricovero avevano della piccole casette fatiscenti.
Durante l’ultimo intervento una Guardia volontaria donna era stata colpita con il manico di una pala da neve mentre un secondo era stato colpito con un pugno al volto.
I fatti
Era la metà del 2019 quando le due Guardie del Nucleo GGZZ Enpa di Vicenza intervenivano su segnalazione per verificare le condizioni di un cane. L’animale era un’anziana meticcia di razza grande lasciata in condizioni pessime, legata a catena corta in casetta fatiscente non riparata dal Sole e in stato di abbandono totale, sola, lontano da tutti a guardia di un vecchio rudere. “Il proprietario del cane – riferirono le Guardie Zoofile – sentito con non poche rimostranze accettava di sistemare la situazione secondo le indicazioni delle guardie ma nulla era cambiato dopo 15 giorni per cui le due Guardie mettevano in opera il sequestro del povero animale. Interveniva come una furia il proprietario, spintonava la guardia donna urlando “mi hanno detto che non potete fare niente siete solo degli animalisti!!”, prendeva la cagna trascinandola per la catena e la buttava nel furgone. Fu un atto deliberato che ha di fatto interrotto un sequestro penale in atto da parte di agenti di Polizia Giudiziaria. Ciò ha fatto scattare l’immediata denuncia per resistenza con le aggravanti riguardanti anche il maltrattamento della cagna, nei confronti dell’uomo”.
E ancora: “Il 16 gennaio 2021, tre guardie Enpa intervenivano per evadere una segnalazione che riguardava 4 cani tenuti a catena sempre a Camporovere, riscontrato che effettivamente gli animali erano tenuti in queste condizioni, le guardie si apprestavano ad avvisare il proprietario, ma non c’è stato il tempo. Come una furia urlando come un ossesso si presentava ancora una volta la stessa persona incontrata quasi due anni prima, il quale brandendo una pala da neve si lanciava contro le tre guardie che stavano indietreggiando per evitare danni, cercando di abbassarsi e chiudersi a riccio come da indicazioni previste in questi casi. L’uomo gli è arrivato addosso, ha colpito la guardia donna con il manico della pala che è caduta a terra. Il capo pattuglia ha immediatamente utilizzato lo spray al peperoncino per farlo desistere e l’aggressore si è così fortunatamente bloccato. Allontanandosi, le tre guardie hanno cercato ancora il dialogo, ma per tutta risposta il Vescovi Alberto liberava i cani di grossa taglia aizzandoli contro le guardie. I quattro animali liberati sono immediatamente diventati un pericolo per loro stessi e per gli automobilisti e le guardie si sono precipitate in strada per evitare incidenti. Recuperati i cani, le guardie si stavano organizzando per il rientro, quando ancora una volta è sopraggiunto lo stesso uomo spalleggiato dai fratelli, con l’intento di scatenare la rissa e cancellare le tracce e la documentazione della precedente aggressione. L’uomo ha puntato direttamente alla guardia donna, dandole un pugno in faccia rompendogli gli occhiali, mentre contemporaneamente la sorella, con un intervento fulmineo, sottraeva il cellulare alla guardia e lo lanciava in aria. Al volo lo prendeva il fratello del primo aggressore che tentava di romperlo con le mani e non riuscendoci lo calpestava più volte.
Poco dopo il capo pattuglia è stato colpito da calci e da due gomitate allo stomaco. Tutto questo è stato filmato dall’altro fratello dell’aggressore il quale per tutti i 15 minuti di follia ha le guardie facendo pressione e istigandole a reagire per scatenare la rissa.
“La giustizia ha fatto il suo corso – ha dichiarato l’Ispettore Regionale delle Guardie Zoofile Enpa per il Veneto, Renzo Rizzi – Per il primo aggressore, già recidivo per altri casi di violenza, il giudice ha deciso la condanna a 2 anni di reclusione e 800 euro di multa, oltre al pagamento delle spese di costituzione di parte civile della parte offesa. Per i due fratelli, 1 anno e mesi 10 di reclusione, ed euro 800 di multa oltre alle spese di costituzione di parte civile della parte offesa. Per quanto riguarda invece la posizione del quarto fratello, è stata momentaneamente stralciata in quanto non avrebbe partecipato attivamente al pestaggio”.
“Fortunatamente -,ha aggiunto Rizzi – nella memoria del telefonino nonostante distrutto si sono potuti estrarre quasi tutti i filmati e accedere alle immagini; un sincero grazie ad alcuni residenti che presenti ai fatti, non hanno esitato a mettere a disposizione la propria testimonianza, dando una lezione di vita a queste persone, abituate a comportarsi da violenti e prevaricatori, ma che ora avranno il tempo di meditare sui propri errori. Ma soprattutto, voglio ricordare l’aspetto più grave della vicenda: l’Altopiano continua ad essere la maglia nera sul maltrattamento dei nostri amici animali, basti pensare ad esempio ai cani, ancora oggi quasi il trenta per cento di loro risulta tenuto a catena, vietata dal 2014 e, solo negli ultimi mesi sono stati abbandonati quattro cani, due sparati e tre avvelenati.”
(foto tratta da VicenzaToday)