Un drammatico episodio di maltrattamento animale è emerso a Sovizzo, in provincia di Vicenza, dove una cagnolina, una simil pastore scozzese di nome Laika, ha rischiato la vita a causa di un laccio metallico che le stava letteralmente lacerando il corpo. La vicenda, conclusasi con la denuncia del responsabile, ha scosso la comunità locale e riacceso i riflettori sull’uso illegale di trappole per animali.
La fuga e il ritrovamento
Laika, adottata dal canile Enpa di Vicenza da una famiglia di Monteviale, era fuggita pochi giorni dopo l’arrivo nella nuova casa. Monitorata con fototrappole nei punti di alimentazione predisposti dai volontari, si era poi spostata verso Sovizzo, dove le volontarie avevano allestito ulteriori punti cibo e tentato la cattura con una gabbia trappola. Tuttavia, spaventata, la cagnolina era sparita nuovamente per due settimane.
È riapparsa circa quindici giorni fa, visibilmente sofferente, nel centro di Sovizzo. Trascinava un laccio lungo due metri, il cui cappio si era chiuso intorno alla sua vita, penetrando nella carne per tre centimetri e causandole ferite gravissime. Ritrovata in un incrocio mentre ululava per il dolore, Laika è stata soccorsa da un vigile, liberata dalla trappola e portata d’urgenza in una clinica veterinaria a Vicenza, dove è stata affidata alle cure dell’Enpa.
L’indagine e la confessione
Le guardie zoofile dell’Enpa di Vicenza hanno perlustrato l’area di Sovizzo e i boschi circostanti, individuando in breve tempo un sospettato. Il 24 novembre l’uomo ha confessato di aver posizionato il laccio per catturare la cagnolina, accusandola di aver rubato alcune sue galline. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per maltrattamento di animali (art. 544-ter del codice penale) e per violazione della legge 157/92, che vieta l’uso di trappole e lacci.
Le trappole: un pericolo letale
Il laccio utilizzato per catturare Laika è una delle armi più cruente e illegali ancora in uso da alcuni bracconieri. Questa trappola stringe il cappio intorno al corpo dell’animale, aggravando le ferite a ogni tentativo di liberarsi e portandolo a una lenta agonia. Nel caso di Laika, il laccio era fissato saldamente, ma la cagnolina è riuscita a spezzarlo con i denti, cercando poi disperatamente aiuto.
La ripresa di Laika e un appello per il futuro
Dopo le operazioni chirurgiche e le cure veterinarie, Laika sta lentamente recuperando. Enpa auspica che questa tragica esperienza rappresenti un punto di svolta per il futuro della cagnolina, affinché possa finalmente trovare una famiglia stabile e amorevole. L’episodio, tuttavia, evidenzia l’importanza di combattere con fermezza il maltrattamento animale e l’uso di trappole illegali. Le guardie zoofile ricordano che si tratta di una pratica crudele, che causa sofferenze indicibili agli animali e viola la legge.
“È nostro dovere morale e legale denunciare queste atrocità e proteggere gli animali da chi non rispetta la vita”, ha dichiarato Renzo Rizzi, Ispettore Regionale delle Guardie Zoofile Enpa di Vicenza.