Orsa JJ4: il trasferimento un’extrema ratio. La prevenzione in Trentino è ancora lettera morta

«Il trasferimento di JJ4 in Germania è un’extrema ratio con cui la Provincia Autonoma di Trento esce dal vicolo cieco in cui è finita a causa dell’inaccettabile politica ursicida perseguita dal suo Presidente. È ovvio che tra l’uccisione di un animale innocente e una “alternativa” incruenta, è di gran lunga preferibile la seconda che, tuttavia, non cancella le gravissime omissioni di cui lo stesso Fugatti si è reso responsabile fin dal suo primo insediamento. Il trasferimento di JJ4, dunque, non può essere portato ad esempio quale buona pratica per la gestione del rapporto tra plantigradi e attività antropiche e per la prevenzione di possibili conflitti. Prevenzione che in Trentino, ad oggi, è ancora lettera morta», lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali.

«Il caso dei cassonetti anti-orso, più volte annunciati e non ancora realizzati, è un esempio paradigmatico di tali omissioni che – prosegue la Protezione Animali – riguardano anche le deficitarie iniziative di comunicazione, informazione e sensibilizzazione di residenti e turisti, o la mancata chiusura delle zone maggiormente frequentate dai plantigradi specie se in compagnia dei loro cuccioli. Nulla ha fatto poi la PAT per contrastare le attività criminali dei bracconieri che, lo ricordiamo, lo scorso anno sono costate la vita a molti orsi».

Per ottimizzare la convivenza con gli orsi, come del resto con qualsiasi altra specie selvatica, è fondamentale che la PAT faccia qualcosa che fino ad oggi non ha mai fatto: applicare le norme italiane, europee e internazionali, che impongono appunto di fare prevenzione, ed applichi quei metodi che il mondo scientifico ha unanimemente riconosciuto come efficaci. «Solo così sarà possibile uscire dall’emergenza e – conclude Enpa – onorare davvero la memoria di Andrea Papi».

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