Cinghiale di Tivoli accusato di aver ucciso un cane. E’ una fake news

Nonostante sia ormai appurato che la presunta uccisione di un cagnolino durante l’aggressione di un cinghiale ad una famiglia a Tivoli sia una fake news e che in realtà il cane è fuggito per lo spavento e le due persone non risultano coinvolte in alcun incidente,  sembrerebbe che il comune di Tivoli con l’autorizzazione della Regione abbia deciso comunque di uccidere il cinghiale mediante sedazione e puntura intracardiaca. L’Ente Nazionale Protezione Animali si appella alle autorità chiedendo che l’animale sia allontanato con gli strumenti di dissuasione o quanto meno che, dopo la narcosi prevista, sia ospitato in un santuario.
“E’ inaccettabile – afferma la Protezione Animali – che per colpa di una crudele fake news, forse circolata sui social alla ricerca di popolarità, ma che aumenta l’odio e la mala informazione nei confronti della fauna e in particolar modo dei cinghiali, l’esemplare in questione debba subire una condanna a morte. Occorre sottolineare che i pochissimi incidenti causati da attacchi di cinghiali sono avvenuti solo in ambito venatorio, con gli animali feriti e lasciati senza via di fuga: se non fosse così, i morti dovrebbero essere a decine dal momento che i nostri centri urbani sono ormai frequentati da questi ungulati. Ci appelliamo quindi al Sindaco, chiedendo che la vita di questo esemplare sia salvata:  si può semplicemente allontanare dalla zona applicando strumenti dissuasivi. Siamo sicuri che esista una soluzione alternativa.
Tuttavia, l’Enpa chiede anche al Sindaco di applicare tutti i metodi per allontanare i cinghiali dalle zone urbane. Metodi scientificamente validi: dai dissuasori olfattivi e agli ultrasuoni, alle recinzioni o ai dossi nelle strade attraversate dai cinghiali. In primo luogo, però, come il mondo scientifico evidenzia, occorre intervenire sulla gestione dei rifiuti, fonte alimentare e risorsa che attrae i cinghiali. Se questo non avverrà, sempre più esemplari si avvicineranno anche perché, nelle campagne, e ormai anche nelle aree protette, vengono con vari pretesti cacciati tutto l’anno e quindi cercano luoghi più sicuri.
“Signor Sindaco – conclude Enpa – è inaccettabile che per colpa di una fake news debba rimetterci la vita un animale che non ha causato nessun tipo di danno. Siamo certi che lei potrà impedirlo e optare invece per un allontanamento o una soluzione che salvi la vita all’animale, lavorando sulla prevenzione.”
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