L’Enpa di Milano ha recuperato una beccaccia in difficoltà a Melzo. Dopo averla fatta visitare da un veterinario l’ha poi portata al Cras di Vanzago.
“Non è difficile intuire da cosa derivi il suo nome comune – racconta l’Enpa di Mialno – dato che il becco lungo e appuntito è la prima caratteristica che salta all’occhio. La beccaccia è diffusa nell’area eurasiatica e frequenta il territorio italiano soprattutto nei periodi di svernamento, da ottobre a marzo. È un uccello che predilige i boschi misti, dove il suo piumaggio le consente un buon mimetismo; molto abile nel volo, per sfuggire ai predatori si sposta alternando un moto lento a scatti veloci con virate improvvise. Purtroppo tra questi deve essere annoverato anche l’uomo, in quanto è una specie tuttora cacciabile.
Non è un volatile che si trova abitualmente in città, ma può capitare di incontrarne nelle aree periferiche. Una curiosità? Tra le piume dell’ala della beccaccia ne esiste una detta ‘pennino del pittore’’, che per via delle sue caratteristiche veniva utilizzata dai pittori per le rifiniture di precisione sulle tele”.