Una barbarie che condannerà a morte decine di migliaia di uccelli selvatici, compresi i piccoli che ancora sono nel pieno periodo della dipendenza dai genitori: questa è in sintesi l' apertura anticipata della stagione venatoria che quasi tutte le regioni – da nord a sud, dal Veneto alla Calabria passando per la Sardegna da Toscana e Lazio, l’Umbria e l'Abruzzo e via dicendo – hanno adottato dal 1 di settembre, tra l’altro in piena stagione turistica. Un regalo dei “politici” a cacciatori e armieri, per rincorrere i consensi delle lobby.
“Nonostante il disastro climatico, la distruzione degli habitat, gli incendi, la siccità, la perdita di tanti animali selvatici, e nonostante la tutela dell’ambiente e della biodiversità sia entrata in Costituzione, in campagna elettorale la tutela della fauna è un argomento tabù. Un fragoroso silenzio ha accompagnato, infatti, l'adozione di pessimi calendari venatori o delibere dell'ultimo minuto per consentire spari anticipati, impedendo alle associazioni animaliste e ambientaliste di impugnarle in tempo utile.”
Dagli stessi candidati che propagandano amore e pene severe su cani e gatti, ci piacerebbe sapere cosa ne pensano dei cani da caccia che riempiono i canili, abbandonati dai cacciatori perché troppo vecchi o poco abili a fiutare le tracce, o dei tanti costretti in gabbia sette mesi all'anno o lasciato in totale solitudine, durante il periodo in cui l’attività venatoria cessa. Vorremo anche sapere cosa provano nei confronti degli animali uccisi: specie in conclamato declino, come la tortora – che l'Europa vorrebbe addirittura fuori dalla caccia, o il colombaccio, che ha in questo periodo i piccoli immaturi, nella fase di dipendenza dai genitori, destinati quindi a morire di fame, dopo una lunga agonia. È questo, ci domandiamo, l’amore nei confronti degli animali tanto sbandierato? Condannare a morte i genitori dei selvatici con i propri piccoli?”