Orso M78 investito e rilasciato oggi in Val di Non. Enpa: “Abbiamo presentato denuncia contro ignoti. E’ impossibile investire un orso di quella stazza e non accorgersene. Confidiamo nelle indagini”

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia contro ignoti che nella notte fra il 13 e il 14 maggio scorso hanno investito l’ orso bruno M78 lungo la Strada Statale 43, nel tratto tra la località Crescino e il maso Sant'Angelo, senza soccorrerlo e abbandonandolo gravemente ferito. Se altri automobilisti, che lo hanno visto ferito ed immobile, non avessero chiamato subito i soccorsi, M78 sarebbe potuto morire a causa delle gravi ferite riportate nell'impatto con l’auto. “E’ un atto dovuto – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – perché è impossibile pensare che chiunque abbia investito un orso di quella stazza non si sia reso conto dell’impatto e non abbia riportato danni all’automezzo. L’investitore ha travolto l’orso M78 e lo ha abbandonato gravemente ferito, probabilmente cosciente di avergli inflitto pesanti lesioni e forti sofferenze, esponendolo al rischio di morte. Ricordiamo che gli orsi sono specie particolarmente protetta e bene indisponibile dello Stato. Confidiamo nelle indagini delle autorità per individuare il colpevole o i colpevoli e ci riserviamo di costituirci parte civile nel procedimento penale”.

“Gli incidenti sulle strade del Trentino in cui rimangono uccisi animali selvatici ed in cui gli automezzi coinvolti subiscono danni rilevanti – continua Carla Rocchi – sono molto frequenti. Una problematica che l'Enpa solleva periodicamente da oltre 10 anni, chiedendo che vengano attuati interventi sperimentati da molto tempo in varie parti del mondo, con effetti risolutivi. In primis: l'uso di corridoi faunistici (noti anche come sovrappassi, sottopassi, ponti verdi, ecc.), uno strumento, anche guardando alle molte esperienze simili messe in atto da parecchi anni in tutta Europa, particolarmente valido, con evidenti e notevoli risultati di efficacia".
foto: L'Adige

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