Enpa, Lav e Lndc scrivono al sindaco di Messina: Fermare il trasferimento dei circa 100 cani comunali in Calabria

A pochi giorni dal previsto spostamento di circa 100 cani del Comune di Messina, dai canili siciliani che li ospitano in un canile della provincia di Reggio Calabria, che ne ospita già oltre 450, ENPA, Lav e Lega Nazionale Per La Difesa del Cane hanno chiesto al Sindaco, Cateno De Luca, di revocare il provvedimento o almeno di sospenderlo, nell’attesa di effettuare un sopralluogo urgente presso il Rifugio destinato ad accoglierli, al fine di verificare la struttura, le condizioni di detenzione dei cani, la conformità della struttura alla normativa presente nella Regione Sicilia, nonché le attività messe in campo per la promozione delle adozioni.  

Le strutture di accoglienza fuori Regione alle quali sono destinati i cani che fanno capo al comune di Messina dovrebbero, infatti,  avere gli stessi standard qualitativi e gestionali previsti dalla normativa siciliana a tutela degli animali d’affezione e per la prevenzione del randagismo, mentre si evidenziano differenze che rendono la normativa vigente nella Regione Calabria peggiorativa, sia in termini di capienza massima dei rifugi – che di fatto non è prevista – sia di politiche di gestione degli animali e di promozione delle adozioni. 

“Inoltre, lo spostamento di cani, soprattutto anziani, dalle strutture nelle quali sono ospitati da tempo, sottoponendoli ad un lungo viaggio, causa la perdita dei riferimenti di un ambiente ormai familiare e dei legami sociali instaurati, oltre a rappresentare una forte trauma e disorientamento – evidenziano le associazioni –  Lo stesso vale per i cani accalappiati sul territorio e successivamente trasferiti in Calabria, costretti a disagi e sofferenze non compatibili con il concetto di “cura” espresso dal bando di gara”. 
 

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