Le associazioni Enpa, LAV e LIPU e WWF hanno scritto ai componenti della 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato in vista del voto di domani, chiedendo di sostenere le proposte di modifica del Disegno di legge sugli Incendi che nella sua versione attuale non considerano la necessità di garantire la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e della fauna selvatica, quali criteri orientativi delle azioni da adottare in tema di prevenzione e contrasto agli incendi.
“Il grave rischio che pare profilarsi – affermano le associazioni – è che il provvedimento si traduca in una inaccettabile apertura all’adozione, con modalità semplificate e senza alcuna garanzia sulla preventiva valutazione delle ripercussioni a carico dell’ambiente, di azioni impattanti e potenzialmente idonee a favorire speculazioni, quali i tagli preventivi o l’uso del fuoco prescritto. Inoltre la mancata previsione di un termine tempestivo e perentorio (non superiore a 10 giorni dalla estinzione dell’incendio) entro cui rilevare le aree percorse dal fuoco, ai fini della immediata, seppure provvisoria, applicazione dei divieti di cui all’art. 10 della L. 353/2000, rischia di vanificare l’intera portata delle misure previste nel testo in esame, in quanto comporterebbe la paradossale possibilità di potere, ad esempio, esercitare il pascolo e la caccia nelle aree incendiate, sin dai giorni immediatamente successivi all’incendio, compresa la possibilità di cambiamento di destinazione, compravendita e realizzazione di edifici, salvo poi attivare tali divieti addirittura entro il primo aprile dell’anno successivo (per come emerge da alcune proposte emendative all’art. 3 del DDL), ovvero, ben otto/nove mesi dopo il periodo dell’anno in cui si verificano il maggior numero di incendi.