Sette teste di capra sanguinanti, mozzate e gettate tra i cespugli, insieme a una cassetta piena di visceri, il tutto letteralmente coperto da un nugolo di mosche. Questo il macabro spettacolo che si è presentato agli occhi di un abitante di Via Giovanni dalle Bande Nere a Sant’Albino di Monza, intento a passeggiare con il proprio cane. Lungo la strada che costeggia serpeggiando il canale Villoresi, lontano dalle case e da occhi indiscreti, qualcuno si è liberato nel modo più incivile dei resti di un'altrettanta incivile e barbara carneficina. Così l’Enpa di Monza in una nota
“E’ chiaro – afferma la Sezione di Monza – che i resti di quegli animali provengono da quelle macellazioni abusive ormai sempre più diffuse anche sul nostro territorio. Non a caso in questi ultimi tempi Enpa ha dovuto soccorrere e mettere in sicurezza un numero sempre maggiore di capre e di pecore trovate vaganti, sfuggite a un crudele destino. Tradizioni culturali medioevali, istanze di religioni che ritengono "pura" solo la carne di animali sgozzati senza preventivo stordimento, o più semplicemente abitudini alimentari trapiantate in Italia dai propri Paesi di origine, stanno alimentando, sempre più frequentemente, episodi di inaudita crudeltà verso animali come capre e pecore. Ma non solo: pochi anni fa venivano trovate lungo le sponde del canale Villoresi, alle spalle del vecchio canile in Via Buonarroti, teste di pollo mozzate, anch'esse frutto di macellazioni fai da te di animali acquistati a quello squallidissimo mercato di pollame vivo che ancora sopravviveva in Via Procaccini, ultimo residuo dell'altrettanto triste e crudele mercato cavalli di Monza”.