Pochi giorni fa è stato catturato e radiocollarato l'orso, un giovane maschio di 4 anni, che aveva predato alcuni animali non adeguatamente custoditi. Gli orsi sono grandi camminatori, spinti a cercare nuovi spazi, non stupisce che i giovani maschi dal Trentino si spostino in Alto Adige. Ci appelliamo quindi agli allevatori affinché applichino le opere di prevenzione che esistono, vengono fornite gratuitamente e, soprattutto, hanno dimostrato di funzionare. I grandi carnivori non sono i nemici degli allevatori, sono la cartina al tornasole di un mondo marginalizzato e sempre più in difficoltà.
Le problematicità nell’attività dell'allevamento di montagna sono da ricercare nella debolezza strutturale, nella marginalità, nell'isolamento, nella scarsa meccanizzazione, nella concorrenza da parte delle più produttive stalle di pianura, nello schiacciamento dei prezzi verso il basso effettuato dalle manovre della grande distribuzione organizzata non nella presenza dei grandi carnivori. Cause di malessere che la politica cerca di contrastare attraverso contributi e indennità compensative che, però, non bastano a compensare le difficoltà, rese più dure da una scarsa considerazione sociale della figura dell'allevatore.
Fermo restando la nostra idea dell'alimentazione che ovviamente non contempla gli animali, siamo consapevoli che l'allevamento che si basa sull'alpeggio e sull'uso di spazi liberi sicuramente garantisce un maggiore benessere animale, e siamo altrettanto consapevoli che, per non dover affrontare il vero nucleo del problema, come sopra evidenziato, in Trentino – Alto Adige/ Südtirol, la politica ha creato la figura del nemico comune: il grande carnivoro, orso o lupo non importa, su cui tutti possono scaricare rabbia, delusioni, paura del futuro.