Cinghiali a Roma, Il Parco dell’Insugherata procede con le catture. Enpa: “Nessuna volontà di risolvere eventuali squilibri, eppure le soluzioni ci sono”

“Ci domandiamo quali misure l’ente Roma Natura abbia intrapreso per la presunta “emergenza” cinghiali invece di procedere ad inutili catture, che hanno come obiettivo solo quello di far cassa: si parla di aste a 1 euro al kg”.  Così l’Ente Nazionale Protezione Animali apprendendo della cattura dei cinghiali nel parco dell’Insugherata, dove molti cittadini si sono preoccupati e mobilitati in difesa degli animali.
“La verità è che con il pretesto di una “necessità” di controllo numerico – continua Enpa – si mercificano gli animali catturandoli, vendendoli e reimmettendoli nel mercato dove ad intascare gli introiti saranno presumibilmente macellai e cacciatori. Tuttavia, agire sugli animali è una pratica storicamente e scientificamente inutile. Sono oltre 20 anni che si sterminano i cinghiali senza il minimo risultato,”
L’Enpa si chiede tra l’altro quali siano le motivazioni che renderebbero necessari questi abbattimenti, poiché le leggi impongono, ancor di più in un’area protetta, che le operazioni debbano avvenire solamente in casi documentati e gravi di squilibri, e comunque la legge nazionale non parla mai di vendita, di aste o di mercificazione.
“Recinzioni mancanti, sporcizia e degrado ovunque, cassonetti colmi o inesistenti , rifiuti abbandonati, mancanza di strumenti di dissuasione soprattutto nelle aree cementificate a ridosso di quelle verdi: questi i problemi reali – conclude l’Enpa – che attraggono gli animali fornendo loro risorse. Uno squilibrio ambientale, ammesso che ci sia, si affronta intervenendo su questo e non sugli animali. Le istituzioni, tutte e a più livelli, devono iniziare a lavorare seriamente, sempre che non ritengano più proficuo indire aste e mettere in vendita.”.

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