L’Ente Nazionale Protezione Animali chiede al Governo di non rinviare l’adeguamento dei massimali delle assicurazioni per l’attività venatoria come chiesto in questi giorni da una parte del mondo venatorio e dalla Lega e di vigilare sull’applicazione della legge 157 del 1992, articolo 12. Che la caccia sia pericolosa, non solo per chi la pratica ma anche per chi si trovi casualmente coinvolto, lo dicono i dati che ogni anno assomigliano sempre più ad un bollettino di guerra. Secondo l’Associazione Vittime della Caccia nella stagione venatoria 2019/2020 ci sono state 95 vittime tra morti e feriti, in netto aumento anche rispetto all'anno precedente. La stessa normativa prevede all'articolo 25 un fondo di garanzia per le vittime della caccia a cui devono concorrere tutte le compagnie assicurative coinvolte.
La caccia non può essere ancora una volta un terreno di privilegio per chi imbraccia il fucile! Lo scorso dicembre il Governo, nella persona del ministro delle Politiche Agricole, ha emanato un decreto relativo all'adeguamento dei massimali delle assicurazioni. Una misura attesa da tempo che si riferisce alle coperture assicurative della responsabilità civile e agli infortuni, opportunamente prevista dalla legge quadro. L’adeguamento dei massimali delle assicurazioni era stato già chiesto anche con iniziative parlamentari: la senatrice Loredana De Petris (Leu) aveva presentato a questo proposito anche la richiesta di trasparenza e di controlli sui contratti assicurativi.