"Le concessioni regionali date ai cacciatori violano i decreti governativi. Abbiamo, infatti, denunciato al governo questa situazione. Non ci si puo' spostare dal proprio comune, in base alle fasce pandemiche dei singoli territori, pero' si puo' praticare attivita' venatoria senza alcun limite". Questo il commento di Annamaria Procacci, consigliera nazionale ENPA, raggiunta dall'agenzia Dire. Infatti, il 7 gennaio scorso la Regione Umbria ha firmato un'ordinanza che consente ai cacciatori di muoversi al di fuori del proprio comune per praticare la caccia. Sull'esempio dell'Umbria si sono mossi i governatori del Molise e della Sardegna e sembrano propense a fare lo stesso anche altre regioni. "I cacciatori- ha aggiunto Procacci- fanno cio' che vogliono. Chi ha un fucile puo' muoversi senza restrizioni". Ad avviso della consigliera nazionale ENPA queste concessioni sarebbero un pericolo anche in termini di diffusione del Covid-19. "La caccia al cinghiale, in particolare, vede la partecipazione anche di piu' di 50 persone. Abbiamo chiesto ai ministeri competenti di stroncare soprattutto questo tipo di caccia perche' potrebbe provocare, come gia' accaduto in alcune zone d'Italia, dei focolai", ha ribadito Procacci. "L'attivita' venatoria tra l'altro non e' neppure riconosciuta come attivita' sportiva dal Coni. Per questo continuo a sostenere che ci sia una sorta di protezione verso il mondo della caccia. E' un grande business", ha concluso Annamaria Procacci dell'Ente nazionale per la protezione degli animali.