Caselle, cani salvati dalla fame e dal gelo. Intervengono Enpa e Municipale. Proprietario denunciato per abbandono di animali

Erano senza acqua né cibo da molto tempo i due cani salvati a Caselle (Torino) grazie all’intervento dell’Enpa e della Polizia Municipale. Il loro proprietario è stato ricoverato in ospedale e da allora ai due cani nessuno ha prestato assistenza e cure, nessuno ha dato loro da bere o da mangiare. Fino a stamattina, quando l’intervento provvidenziale di Enpa e Municipale, non ha messo fine allo strazio dei due poveri cani, un pitbull maschio e una femmina di razza corsa. Ma il proprietario – denunciato per abbandono di animali – era già noto a Enpa: in passato i nostri volontari avevano sequestrato altri cani tenuti male.
I due animali si trovavano nella cascina dell’uomo, alla periferia di Caselle. Secondo alcune testimonianze, sarebbero stati abbandonati a se stessi circa un mese fa. I due cani guaivano continuamente e da qualche giorno – secondo alcune testimonianze – avrebbero cominciato ad azzuffarsi e a ferirsi. I residenti della zona, impietositi, sono riusciti solo a lanciare qualche crocchetta, in queste settimane. Fino a quando il caso non è stato evidenziato a Andrea Fontana, un veterinario di Caselle, il quale ha subito chiamato l’Enpa di Torino.
«Abbiamo subito effettuato un sopralluogo – racconta Giuliana Costa dell'Enpa al quotidiano La Stampa – che ci ha immediatamente fatto capire in quali condizioni si trovassero quei due poveri animali e abbiamo chiesto ai vigili di poter intervenire. Poi, con il nulla osta del sindaco, li abbiamo tratti in salvo e portati al canile di Settimo dove li stanno curando e nutrendo».
Sono spaventati e ridotti pelle ed ossa, la femmina ha il naso completamente ferito dai morsi ricevuti, mentre il maschio presenta morsicature e profondi squarci sulle zampe. Ma una volta tornati in forma saranno adottabili.
«Sono contenta perché almeno ora staranno bene”, ha dichiarato ancora Giuliana Costa al quotidiano torinese. “Hanno ricevuto le prime cure e del cibo, che deve essere somministrato con cautela per evitare torsioni del tratto gastro-intestinale, dopo un così prolungato digiuno». (Foto La Stampa)

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