Lupo ucciso a Coriano (Rimini), gli imputati patteggiano. Enpa (parte civile): “Necessario inasprire le pene e approvare piano lupo senza possibilità di uccisione degli animali”

Si è svolta a Rimini l'udienza preliminare nei confronti dei tre imputati colpevoli di aver ucciso un lupo e di averlo "impiccato" in una pensilina di un autobus nel Comune di Coriano (Rimini). Accusati a vario titolo di uccisione di animali, furto venatorio e macellazione abusiva, i tre uomini hanno patteggiato rispettivamente la pena di un anno e sei mesi di reclusione, un anno, e nove mesi di reclusione (con sospensione della pena). L’Enpa ha partecipato al procedimento in qualità di parte civile.

 

I fatti risalgono a sabato 4 novembre 2017 quando alcuni ragazzini, che stavano andando a scuola, hanno ritrovato il lupo morto appeso e legato a testa in giù nella pensilina dell’autobus. Come emerso dall’autopsia i tre imputati si sono avventati sull’animale con cattiveria e ferocia avvelenando prima il lupo con un veleno topicida, che verosimilmente lo ha stordito favorendone la cattura, e finendolo poi a bastonate. Dall’esame è emerso che il lupo aveva il cranio completamente fracassato e che era stato probabilmente trafitto da un forcone sul petto e sulla pancia. 

 

"Il patteggiamento è un risultato – ha commentato Andrea Brutti, responsabile Fauna Selvatica Enpa – che non ci soddisfa. Il lupo, specie particolarmente protetta, viene illegalmente abbattuto con una certa regolarità nel nostro Paese, dove si stimano circa 250 uccisioni l'anno a carico di bracconieri senza scrupoli. Atti particolarmente sadici come questo di cui stiamo parlando, dove non solo il lupo viene brutalmente ucciso mediante veleno ma anche massacrato a colpi di bastone, appeso in una pensilina di una fermata di autobus e esposto alla vista anche dei bambini, andrebbero puniti in modo esemplare".

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