Si è conclusa con un pieno successo la manifestazione organizzata martedì 1° ottobre dalle associazioni animaliste pugliesi per contrastare alcuni emendamenti del disegno di legge 15 della Regione Puglia. All’iniziativa ha aderito anche Enpa, che, ancora una volta era ed è in “prima linea”.
Gli attivisti delle associazioni animaliste, circa 100 in rappresentanza di tutto il territorio regionale, si sono incontrati davanti alla sede del consiglio regionale per manifestare ancora una volta la loro contrarietà al trasferimento dei cani fuori regioni, peraltro in contesti nei quali il randagismo continua ad avere una forte incidenza. Ma le associazioni hanno ribadito anche il no alla costruzione dei mega-canili, che andrebbero a discapito del benessere animale e che finirebbero per implementare il business del randagismo. No anche alla costruzione di strutture in regime d’urgenza, perché 27 anni dopo l’entrata in vigore della legge quadro sulla prevenzione e sul contrato del randagismo (281/91) non si può proprio parlare di urgenza.
La situazione in Puglia è complessa; Enpa , insieme con le altre associazioni del coordinamento pugliese, ha già inviato una richiesta per lo stato emergenza sul randagismo, unico modo per arginare un fenomeno di dimensioni preoccupanti. «Chiediamo al presidente Emiliano e al consiglio regionale di lavorare insieme sulla prevenzione e di affrontare in maniera fattiva l'emergenza randagismo, attraverso misure straordinarie di prevenzione che possano finalmente far diventare la Puglia una regione pet friendly», spiega Daniela Fanelli coordinatrice regionale Enpa per la Puglia. «Siamo stati auditi dal presidente del consiglio regionale, il dottor Loizzo, che ringraziamo per la disponibilità . Speriamo che questo sia il primo di una serie di incontri finalizzati alla stesura definitiva del ddl 15 . Ringraziamo tutte le associazioni presenti oggi, consapevoli che solo l'unione può portarci a un risultato positivo per i cani della nostra regione».