CIWF, ENPA e LAV esprimono il loro sconcerto per il tentativo del Governo di erogare cospicui finanziamenti (5 milioni di euro) al settore suinicolo italiano, settore che recentemente è stato oggetto di un’indagine da parte della Commissione europea che ha rivelato come il 98% degli allevamenti operi nell’illegalità, praticando il taglio della coda di routine.
Le tre associazioni si sono rivolte al ministro della Salute, Giulia Grillo, e al ministro della Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, con una lettera urgente inviata oggi chiedendo loro di intervenire con un proprio emendamento subordinando i finanziamenti per gli allevamenti suinicoli (1 milione di euro per il 2019, 4 milioni per il 2020) almeno al rispetto delle normative europee e nazionali, e delle note ministeriali, relative al divieto del taglio della coda, dell’uso appropriato degli arricchimenti ambientali e della corretta gestione per il benessere degli animali.
Nella lettera le tre associazioni denunciano l’inaccettabile colpo di mano avvenuto nella Commissione Agricoltura della Camera che nel testo di conversione del decreto-legge per il rilancio della zone agricole in crisi ha introdotto l’articolo 11bis che prevede il finanziamento al settore suinicolo italiano. Il testo è stato poi confermato dalla Commissione Agricoltura del Senato, che ha bocciato ogni proposta emendativa.
Questo significa che se il governo non interverrà con un proprio “emendamento” prima del voto in aula previsto per martedì 14 maggio, il “Rilancia-agricoltura” finirà per erogare finanziamenti a pioggia: sia agli allevamenti in linea con le prescrizioni normative sia a quelli illegali (1), con l’ulteriore conseguenza di esporre il nostro Paese al rischio di una procedura di infrazione europea per la lunghissima inadempienza alle regole comunitarie.
«Respingendo le proposte finalizzate ad ottenere il rispetto di criteri di benessere minimo per i suini, la Commissione agricoltura del Senato ha operato un’ inaccettabile e incomprensibile discriminazione che finisce per premiare chi non rispetta la legge. E’ evidente – spiegano Ciwf, Enpa e Lav – come questo, oltre ad aggravare la condizione di sofferenza dei suini, finisca anche per introdurre elementi distorsivi nella dinamiche di mercato. L’esecutivo corregga al più presto questa falla, prevedendo almeno che i fondi siano erogati solo agli allevamenti in linea con le prescrizioni normative e a quelli che si siano impegnati a rispettare la road map del Ministero della Salute per mettersi in regola con le previsioni di legge, altrimenti saremo costretti a comunicare quanto sta accadendo alla Commissione europea».