Legge “ammazzalupi” del Veneto, le proteste online costringono la Regione al dietrofront

I lupi del Veneto sono salvi. Almeno per ora. La proposta di legge che autorizzava le uccisioni e che era arrivata fino al voto dell’aula è stata ritirata. Il passo indietro del Consiglio Regionale del Veneto si spiega anche con la straordinaria partecipazione raccolta dal mail bombing Enpa attraverso la propria pagina Facebook. In poco meno di due giorni ben 126mila persone hanno visualizzato l’appello lanciato dall’associazione e molti di loro hanno inondato di mail le caselle postali elettroniche del presidente Zaia e del Consiglio. Si chiude così una triste pagina, non soltanto per gli animali, ma per la legalità, minacciata da un provvedimento manifestamente incostituzionale.
 
Si tratta dunque di uno stop importante che salva dal massacro i grandi carnivori del Veneto – a rischio uccisione erano non solo i lupi ma, anche gli orsi – tuttavia è importante non abbassare la guardia, perché, Enpa ne è convinta, i nemici della natura torneranno presto all’attacco. Come del resto insegna la storia del recente passato.
 
Soluzione positiva anche per un'altra contestata proposta di legge: quella che avrebbe autorizzato i cacciatori a utilizzare Suv e altri veicoli per raccogliere gli animali fucilati con le loro doppiette. Il provvedimento, che anche in questo caso non è stato votato dall’aula, è tornato in Commissione per un ulteriore esame. L’associazione è pronta a rilanciare la mobilitazione qualora questa proposta di legge dovesse nuovamente essere sottoposta al voto del Consiglio.

Facebook
Twitter
LinkedIn