Due cagnolini rischiavano l’assideramento. Salvati da Enpa, carabinieri e veterinari della Asl

Articolo di V.R pubblicato il 6 gennaio sulla Gazzetta del Mezzogiorno
 
Con l’ondata di gelo dei giorni scorsi, disagi in città anche per gli amici a quattro zampe. Carabinieri, servizio veterinario dell’Asl e vigili urbani, sollecitati dai volontari della Seizone tarantina dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), hanno salvato dall’assideramento due cani tenuti in condizioni disumane.
 
Erano legati con la catena a un albero in un terreno accanto a un casolare diroccato in viale Unità d’Italia e rischiavano di morire dal freddo sotto la copiosa nevicata dell’altro giorno. «Abbiamo preso tutti tanto freddo ma la gioia di averli salvati ci ha riscaldato il cuore», hanno scritto i volontari Enpa sulla loro pagina Facebook dopo il salvataggio, ricordando agli utenti del social che per i maltrattamenti contro gli animali è prevista la reclusione da tre a diciotto mesi. Tanti i volontari che anche a Taranto hanno sfidato il freddo per portare cibo e un po’ di ristoro agli animali in strada.
 
«Con la neve è stato difficile gestire i cani», racconta Alessandra Ortuglio, giornalista e volontaria che si occupa di alcuni randagi al quartiere Paolo VI e che ieri (5 gennaio, ndr) ha postato un video eloquente sulle difficoltà dei randagi con la nevicata. «Non è vero che i randagi sono abituati alle basse temperature. Tremavano dal freddo. Per loro anche una buca in strada diventa una cuccia. Penelope, Nerino, Timy e altri cuccioli di nove mesi non scendevano più dalla mia auto, dove si erano rifugiati per il freddo. Per fortuna una volontaria gli ha dato riparo per la notte . Il giorno dopo, col sole e temperature meno polari, i cuccioli sono tornati nel loro quartiere».
 
«Nel periodo invernale vorremmo dal Comune delle cucce di quartiere – spiega la volontaria – noi proviamo a sistemarle ma spariscono o vengono gettate via dai residenti».

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