Siamo scioccati nell’apprendere che, nonostante la morte per annegamento di cinque orsi, tre dei quali deceduti poche settimane fa, il vascone-killer di Villavallelonga possa continuare a rappresentare un pericolo per l’incolumità di persone e animali». Lo dichiara Annamaria Procacci, consigliera nazionale di Enpa nonché responsabile dell’Ufficio Fauna Selvatica dell’associazione, commentando notizie di stampa secondo cui gli interventi di messa in sicurezza eseguiti sulla struttura non ne garantiscono ancora una piena sicurezza.
«Come si può pensare che con l’inverno alle porte e con l’alta probabilità di eventi meteo particolarmente forti una rete metallica alimentata da pannello solare possa rappresentare un efficace deterrente? Anche perché – osserva Procacci – richiederebbe manutenzione continua e costante nel tempo. Sconcerta sapere che, come stimato dall’associazione “Salviamo l’orso”, l’impianto avrebbe un’autonomia di appena due settimane».
Per questo l’Ente Nazionale Protezione Animali ha scritto ai Carabinieri Forestali e al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise chiedendo che siano condotte le opportune verifiche su tale intervento e che siano realizzate tempestivamente tutte le opere necessarie alla messa in sicurezza della struttura.
Gli uffici legali dell’associazione sono impegnati per l’accertamento delle responsabilità negli eventi di inaudita gravità che hanno portato alla morte degli orsi e sono altresì impegnati nell’accertamento del danno erariale al patrimonio indisponibile dello Stato, rappresentato dalla perdita di una specie tanto rara e particolarmente protetta.