Caccia, le Marche aggirano il Consiglio di Stato con modifiche alla legge regionale: illegittimo l’ok a sparare nei siti Rete Natura 2000, illegittimi gli sconti e le annotazioni sul tesserino venatorio

"Quello che è avvenuto ieri nel Consiglio regionale delle Marche, con l'approvazione di emendamenti atti a modificare la legge regionale per favorire la lobby dei cacciatori e aggirare la bocciatura del Consiglio di Stato sulla caccia nei siti Rete Natura 2000 e sull'assenza del piano faunistico venatorio, è gravissimo ed è un vero e proprio insulto nei confronti delle istituzioni e delle leggi." Questo il commento della Protezione Animali, che punta il dito sui vertici regionali dopo la votazione di ieri.

"Calpestata la sentenza del Consiglio di Stato che vietava la caccia nelle zone della Rete Natura 2000, siti importantissimi per la tutela della biodiversità; calpestato il richiamo del Consiglio di Stato, che per la seconda volta ha denunciato alla Regione l'assenza, ormai da tempo, di una generale, approfondita, attualizzata, consapevole e generale pianificazione faunistico-venatoria a livello regionale. Calpestata inoltre la legge nazionale 157/92 che di certo non prevede l'annotazione sul tesserino venatorio dopo aver accertato l’abbattimento (accertato da parte del cacciatore, ovviamente). Questo è il frutto della politica a favore della caccia promossa dall'attuale maggioranza PD e da chi ha votato a favore di queste modifiche: tutti, tranne il M5s e il consigliere Bisnonni (gruppo Misto).

La storia è sempre la solita: si tirano in ballo le presunte emergenze cinghiali per creare allarmismi e fornire la solita falsa soluzione, ovvero il ricorso alle doppiette e la necessità della caccia senza interruzioni, non esitando persino a chiamare in causa i terremotati "preoccupati" per l'inesistente invasione dei selvatici. Il ricorso al mondo venatorio, in 25 anni di abbattimenti concessi sempre e ovunque, anche in contrasto con la legge nazionale 157/92 che non prevede l'ausilio delle "doppiette" nella gestione faunistica, non ha mai risolto nulla anzi ha aggravato la situazione poiché i cacciatori non hanno certo interesse a contribuire al calo numerico di una specie di grande interesse venatorio. Insomma, le solite favolette a cui non crede nessuno.

"Dopo i gravi incidenti di caccia nelle Marche che hanno visto anche il coinvolgimento di minori, questa giunta, con la complicità di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, non esita a svendere la biodiversità e il rispetto delle leggi alla lobby della caccia per avere qualche consenso in più. E sulla pelle dei cittadini, contrari a tale attività ma anche preoccupati per la loro incolumità: nelle marche, ben 5 "incidenti" di caccia, di cui alcuni con il coinvolgimento di minori, non hanno meritato l'attenzione della Giunta, che continua a sostenere spari selvaggi”.

Facebook
Twitter
LinkedIn