A.T., la 41 enne di Lecco sospettata dell’uccisione di tre gatti, uno dei quali sarebbe morto per congelamento, è tornata in azione. A lanciare l’allarme è l’Enpa di Bergamo, con la presidente Mirella Bridda. «Negli ultimi giorni – denuncia Bridda – siamo riusciti ad evitare che alla sospetta killer di gatti fosse dato in affidamento un altro felino, un cucciolo di sole tre settimane. L’indagata ha cambiato modus operandi: ha iniziato a “muoversi” fuori regione ma, sospettiamo, potrebbe anche fornire false generalità, utilizzando, ad esempio, quelle di parenti o amici». Fortunatamente, intorno ad A.T. si è creato un cordone sanitario; una rete formata da residenti, attivisti, associazioni e polizia giudiziaria che, per quanto possibile, tiene sotto sorveglianza la 41enne, intervenendo al momento opportuno. Come nel caso dell’ultimo cucciolo, la cui consegna ad A.T. è stata evitata in extremis proprio grazie al passaparola.
«Si tratta – prosegue Bridda – di un’attività strutturata, complessa e impegnativa che non può essere lasciata al volontarismo dei residenti. Tutti noi ci auguriamo che i servizi sociali controllino e seguano costantemente l’indagata». Del resto, gli elementi a carico della 41enne, destinataria anche di un’ordinanza restrittiva emanata dal Comune, sono tali da prefigurare una situazione di pericolosità sociale. In questa vicenda così triste è fondamentale che ciascuno faccia la sua parte.