Randagismo. A Lipari è vera emergenza, Enpa al Comune: ancora in alto mare le strutture per le sterilizzazioni e l’accoglienza dei cuccioli. E intanto continuano le nuove nascite

«Finora, nell’esclusivo interesse degli animali, abbiamo fatto l’impossibile per esercitare un’azione vicaria rispetto alle istituzioni e alle pubbliche autorità, spesso inadempienti, ma oggi ci troviamo nell’impossibilità di operare senza il sostegno della sua amministrazione». E’ quanto scrivono i volontari dell’Enpa di Lipari (Messina) al sindaco Marco Giorgianni, denunciando una situazione – quella del randagismo – finita ormai fuori controllo.
 
Le nuove nascite di cuccioli, che da qui a qualche mese daranno luogo ad altre nascite, facendo aumentare esponenzialmente la popolazione  canina, sono ormai all’ordine del giorno. Così come è all’ordine del giorno la formazione di branchi di animali inselvatichiti,  rispetto ai quali mancano gli asupicati e doverosi interventi di contenimento e controllo.
 
«Questo – spiega Eleonora Zagami, presidente della Sezione Enpa di Lipari, nella lettera inviata al sindaco – è dovuto al fatto che non sono ancora state realizzate le strutture di degenza e di accoglienza dei cuccioli in attesa di adozione. Ciò significa che a Lipari non si possono sterilizzare gli animali, con tutte le gravi conseguenze del caso». Soprattutto dal punto di vista della relazione uomo-animale e del benessere, penalizzati dalle problematiche di una ormai cronica emergenza.
 
«Al sindaco chiediamo di completare la realizzazione della struttura o – prosegue Zagami –  in caso di ulteriori impedimenti, di trovare soluzioni alternative studiate per portare finalmente a soluzione una crisi che dura ormai da troppo tempo». E che rischia anche di pregiudicare una delle principali risorse del territorio, viste le numerose lamentele raccolte da Enpa tra i turisti, preoccupati per la situazione di estremo disagio degli animali.

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