“Il randagismo? E’ colpa dei volontari”. Bufera su dirigente Asl veterinaria di Cagliari. Si muove la Regione

Non accennano a placarsi le polemiche per la sortita televisiva di una dirigente dell’Asl veterinaria di Cagliari. Intervistata nei giorni scorsi dal TG3 Sardegna, la dirigente aveva detto che il problema randagismo era causato non dalle inadempienze dei sindaci e della stessa Asl – specie quando non fanno prevenzione – ma … dai volontari delle associazioni. I quali, secondo l’intervistata, sono colpevoli di abbandonare sul territorio le cucciolate per le quali non riescono a trovare una sistemazione.

Con una clamorosa capriola dialettica la funzionaria ha dunque invertito l’onere della responsabilità: dai sindaci – titolari di un ufficio pubblico cui la legge affida il dovere di prendersi cura dei randagi – ai volontari, privati cittadini che nei confronti dei “trovatelli” non hanno obblighi di natura normativa. Hanno semmai una spinta etica e morale, che li porta spesso, a farsi carico di quei doveri disattesi dalle istituzioni.

Sull’onda di quell’intervista, inaccettabile tanto nei contenuti quanto nei toni, l’Ente Nazionale Protezione Animali, con la presidente Carla Rocchi, ha inviato una lettera di protesta chiedendo un intervento dei dirigenti Asl. Che si sono infine attivati con una richiesta di chiarimenti dalla diretta interessata.

Staremo a vedere se questo passo sarà l’auspicato preludio a un cambio di rotta nella gestione del tema randagismo, finalmente con un diretto e fattivo coinvolgimento di tutti gli attori pubblici, o se si tratterà di un buco gesto puramente formale. C’è comunque da registrare l’attenzione con cui è stata accolta la lettera di Enpa. Non sempre le amministrazioni pubbliche sono così responsivo.
 

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