Animali. Cane gettato in acqua con una pietra al collo, Enpa: saremo parte civile. Corsia preferenziale per inasprire le pene dei reati contro gli animali

L’Ente Nazionale Protezione Animali si costituirà parte civile nel procedimento a carico del criminale che nel Trapanese ha gettato in mare la cagnolina Mia con una corda legata al collo. Per questo l’associazione ha dato mandato al proprio ufficio legale di assumere ogni opportuna iniziativa. In attesa che l’iter giudiziario compia il suo corso, Enpa ribadisce ancora una volta la necessità di inasprire le pene per i reati contro gli esseri senzienti non umani; una necessità diventata imprescindibile come conferma il ripetersi di atti di violenza e crudeltà ai danni degli animali.

«Apprezziamo moltissimo che anche il Ministero dell’Ambiente, con il ministro Sergio Costa, abbia annunciato la propria costituzione di parte civile; un netto, evidente e auspicato cambio di passo rispetto alla “non politica” del suo precedessore. Quello di Costa è un stato un gesto forte e autorevole, un nuovo tassello nella lotta contro l’illegalità. Al governo, che con il ministro Bonafede ha preso posizione per un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, chiediamo di agire con urgenza e di prevedere una corsia preferenziale per questo provvedimento».

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