Spiaggiamento di velelle nel Savonese, Enpa: fenomeno frequente perché la fauna marina è in crisi

Lo spiaggiamento delle velelle è un fenomeno naturale causato dal gioco delle correnti marine. Ma quando aumenta la frequenza del fenomeno, come sta accadendo in queste settimane – nel Savonese si sono già verificarti due episodi in trenta giorni – esso diventa un campanello d’allarme per le autorità di sorveglianza e di gestione delle risorse marine. Gli spiaggiamenti frequenti sono infatti dovuti a una crisi della fauna ittica, perché tra i principali predatori delle velelle ci sono testuggini e tartarughe marine, tonni, pescespada, pesci luna, pesce azzurro e molte altre specie fortemente pescate. Ciò significa che l’equilibrio della biosfera marina è in pericolo.

«Vista la gravità della situazione – dichiara l’Enpa di Savona – chiediamo che siano recuperate le migliaia di reti perdute o abbandonate dai pescherecci e che si fermino la pesca professionale e sportiva. Chiediamo poi che si tuteli la fascia costiera, si blocchino le esportazioni di tonni in Giappone, si amplino le marine protette, fin troppo circoscritte».
Inoltre, Secondo la Protezione Animali savonese, la Regione Liguria deve predisporre con urgenza norme e progetti per consentire ai pescherecci di scaricare a terra le tonnellate di rifiuti raccolti ogni giorno con le reti invece di doverle ributtare in mare come prevede una normativa europea.

«E’ inaccettabile – conclude l’associazione – che in questa situazione critica, denunciata dalla comunità scientifica internazionale, si continui a promuovere il consumo di pesce; non si contano infatti le trasmissioni ed i servizi televisivi o gli eventi locali a base di pescato. Occorre invece eliminare il consumo di pesce, privilegiando invece menù veg, e mettere finalmente un freno alla depredazione della fauna marina».
 

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