Animali, Enpa diffida Algida: ritirare o modificare le spot con il coniglio

L’Ente Nazionale Protezione Animali , con l’avvocato Claudia Ricci, ha diffidato la società Unilever (impresa che controlla il marchio Algida) chiedendo il ritiro o la modifica di uno spot che ha come malcapitato protagonista un coniglio. Nel filmato si vede un ragazzo che, nel tentativo di fare colpo su una compagna di classe, solleva il povero per le orecchie e lo tiene sospeso in aria. Secondo l’ufficio legale di Enpa, tale comportamento, non motivato da alcuna valida ragione scientifica o etologica, causa al malcapitato un inaccetabile stress fisico ed emotivo, aggravato dal fatto che  le oreccchie dei lagomorfi sono estremamente sensibili e delicate. Pertanto, obbligare un coniglio alla pratica mostrata e attuata nello spot, significa provocargli un forte stato di sofferenza fisica, non solo emotivo,  con il rischio – come evidenzia l’Associazione Veterinari Animali Esotici – di causargli gravi danni funzionali. Perché il povero animale, scalciando nel tentativo di sottrarsi alla presa, potrebbe fratturarsi spontaneamente la colonna vertebrale. Insomma, secondo Enpa, la pubblicità del noto marchio potrebbe configurare gli estremi per l’applicazione del 544 ter (reato di maltrattamento). Ma c’è anche un altro aspetto di cui tenere conto: quello relativo all’istigazione. Infatti, con la trasmissione di quello spot si diffonde il falso convincimento che prendere  un coniglio per le orecchie e tenerlo sospeso in aria sia per l’animale una pratica ammissibile. E che, quindi, nel farlo non vi sia alcuna conseguenza per il lagomorfo.

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