Se l’è vista davvero brutta il piccolo capriolo finito ieri mattina (domenica 15 aprile, ndr) nelle acque del Naviglio Pavese a Zibido San Giacomo (Milano). Sono stati i Vigili del Fuoco a trarlo in salvo e a consegnarlo stremato agli operatori dell’Enpa di Milano che lo hanno immediatamente trasferito presso la clinica veterinaria dell’Ente.
La Strada Provinciale che in quel tratto costeggia il Naviglio Pavese, è stata bloccata al traffico dalla Polizia Locale per consentire ai Vigili del Fuoco lo svolgimento delle operazioni di soccorso: una volta catturato, l’animale risultava essere molto debole e ipotermico tanto da non riuscire a stare in piedi. Probabilmente era caduto in acqua da tempo e il disperato tentativo di sopravvivere alle acque fredde del canale, nuotando per cercare una via che gli potesse consentire di guadagnare nuovamente terra, lo avevadavvero messo a dura prova.
Per questo, dapprima i pompieri e successivamente gli operatori di Enpa Milano, lo hanno asciugato coprendolo con coperta isotermica. Soltanto dopo essere stato trasferito presso i locali dell’associazione – dove ha ricevuto le prime cure dei veterinari – il capriolo è riuscito piano piano a recuperare le forze per rimettersi in piedi. Nel pomeriggio di ieri, una volta stabilizzato, il piccolo di capriolo è stato trasferito al Cras di Vanzago.
«Passato lo spavento e superata la notte, oggi in tarda mattinata il capriolo è stato liberato», ha detto Ermanno Giudici, presidente di Enpa Milano. «Tutte le operazioni di soccorso sugli animali selvatici, in particolare quelli molto facilmente soggetti a stress, come i caprioli, devono essere svolte nel più breve tempo possibile per evitare all’animale di subire situazioni che potrebbero portarli anche alla morte».