Commissario Montalbano. Una puntata mostra uccelli detenuti in gabbie piccolissime. Rocchi (Enpa) scrive al direttore di Rai Uno

Pubblichiamo di seguito la lettera che la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, ha scritto al direttore di Rai Uno, Andrea Fabiano, in seguito a quanto andato in onda con la puntata dal titolo Aomre, durante la quale sono stati mostrati numerosi piccoli uccelli detenuti in gabbie molto anguste.
 
torno a scriverLe sollecitata da alcune segnalazioni per porre alla Sua cortese attenzione alcune osservazioni il cui chiarimento, sono certa, concorrerà a valorizzare ancor più la già ottima trasmissione il Commissario Montalbano che da anni, con successo, contribuisce a diffondere al proprio esteso pubblico positivi messaggi e alti valori sociali, anche a tutela degli animali (episodi: Il senso del tatto e La pista di sabbia).
Una scena della puntata intitolata Amore è stata girata all'interno di un locale in cui decine e decine di uccellini sono rinchiusi in gabbie piccolissime e anguste, assolutamente inadatte alla loro etologia.

La prima riflessione è sull'atteggiamento assolutamente inadeguato del Commissario che, nonostante la sua funzione di pubblico ufficiale, non interviene e resta colpevolmente indifferente di fronte a un evidente reato di grave maltrattamento di animali.
Vorremmo poi conoscere le modalità e i tempi di ripresa sul set e, nello specifico, se tale scena sia stata girata impiegando animali veri oppure facendo ricorso a semplici modellini meccanicamente animati. Nel primo caso, pur comprendendo la finalità positiva del messaggio veicolato dalla trasmissione, non potremmo esimerci dal criticare l'eventuale crudele scelta di utilizzare degli esseri viventi in quel modo.

Difatti, il valore positivo della metafora, tra l'altro non facilmente comprensibile – gli uccellini in gabbia sarebbero utilizzati quale trasposizione simbolica della vita claustrofobica della giovane vittima la cui morte è oggetto dell'indagine del Commissario Montalbano – verrebbe annullato dall'uso improprio degli sventurati animali per girare la scena.

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