Strage di randagi a Sciacca, Enpa chiede agli organizzatori del Giro d’Italia un gesto di civiltà: annullare il passaggio attraverso la città siciliana

Annullare il passaggio del Giro d’Italia attraverso la città di Sciacca, programmato nella quinta tappa della corsa ciclistica. E’ quanto chiede la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, al direttore del Giro, Mario Vegni. Un gesto di grande e profonda sensibilità che – spiega Rocchi – sarebbe apprezzato dalla stragrande maggioranza degli italiani.
 
La richiesta di Enpa, che ieri è intervenuta sul luogo del massacro con i volontari di Catania e Adrano (Catania) in collaborazione con la Sezione di Agrigento, nasce dall’indifferenza finora ostentata dal Comune alle richieste dell’associazione di contrastare l’emergenza randagismo con misure di prevenzione e di contrasto che, come previsto dalla normativa nazionale e regionale, garantiscano la tutela degli animali. Tale indifferenza, secondo Enpa, è alla base dei ripetuti avvelenamenti verificatisi in passato sul territorio comunale di Sciacca e della strage di questi giorni, costata la vita a una quarantina di animali.
 
Purtroppo – sottolinea l’associazione – neanche il massacro sembra avere indotto le autorità a un cambio di passo, poiché, nulla di certo è dato sapere né sulla bonifica dei luoghi né sul recupero dei cani sopravvissuti. Nulla, insomma, sembra scuotere il Comune dal torpore. «In attesa che la magistratura accerti le responsabilità penali dell’accaduto e che gli elettori facciano valere quelle politiche – dichiara Rocchi – chiediamo a una manifestazione sportiva tanto prestigiosa e amata, come appunto il Giro d’Italia, di farsi portatrice di un messaggio di civiltà e di contribuire alla protezione di tantissimi animali che, purtroppo, sono vittime delle croniche inadempienze delle nostre istituzioni».

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