“Allarme selvatici”, Mattoschi (Enpa Padova): la caccia è il problema, non la soluzione

Continuano ad essere pubblicati sui giornali articoli su  nutrie e cinghiali “avvistati dappertutto”. In questo caso il Sindaco di Teolo (Padova), per l'ennesima volta, chiede che sia aperta la caccia alle nutrie anche nel Parco Colli. Quindi, prima sono stati immessi cinghiali da “cacciatori sprovveduti” (come li ha definiti lo stesso Berlato), cinghiali non autoctoni ma provenienti probabilmente dai Paesi dell'Est (come dichiarato da più esperti), con il solo scopo di permettere la caccia nell'area del Parco, ora l'allarme nutrie serve a rafforzare e ad estendere la possibilità di cacciare.

Le leggi approvate finora dal consiglio regionale non hanno alcun fondamento scientifico, non sono conformi alle norme nazionali, sono pericolose per la pubblica incolumità e anche per gli altri animali, dal momento che chiunque potrà sparare a qualsiasi cosa ritenga essere una nutria. Ed è ancor più grave che queste leggi siano cospicuamente finanziate con i soldi dei cittadini, quando invece potrebbero essere ben investiti in progetti veramente risolutivi. Imputare il dissesto idrogeologico alle nutrie è solo un tentativo di non assumersi responsabilità per la cementificazione selvaggia e la pessima gestione dei fiumi e dei canali.

Le associazioni animaliste hanno inviato a tutti i consiglieri e al presidente Zaia documenti tecnici e scientifici contenenti le misure da intraprendere: dal posizionamento di reti antinutria sulle rive dei fiumi e dei canali alla revisione di una corretta pendenza degli argini – inferiore ai 45 gradi che impedirebbe la costruzione di tane –, alla naturalizzazione delle sponde. 

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