Condannata a sei mesi e a 3mila euro di multa l’aguzzina del cane Corry

C’è soddisfazione tra i volontari di Enpa Faenza per la sentenza giudiziaria emessa giovedì 21 settembre dal giudice Janos Barlotti al Tribunale di Ravenna in merito alla vicenda che ha visto protagonista Corry, il lagotto ritrovato moribondo nel marzo 2014 e strappato da una vita di maltrattamenti grazie a una segnalazione.
 
Sei mesi di reclusione e 3.300 euro di multa: è questa la sentenza emessa nei confronti di C.F.G.A, 55 anni, non presente al processo. Nel novembre 2016 si era invece concluso il patteggiamento di 4 mesi di carcere per il marito della donna, E.P.
 
«La giustizia ha fatto il suo corso e siamo soddisfatti che siano state riconosciute le colpe degli ex proprietari di Corry», ha commentato Maria Teresa Ravaioli, presidente di Enpa Faenza. L’associazione animalista si è costituita parte civile nel processo.
 
«Si tratta di una pena esemplare per un reato penale, quello del maltrattamento degli animali, che non deve essere tollerato in una società civile», ha aggiunto l’avvocato difensore di Enpa Barbara Liverani.
 
Corry è stato ritrovato in fin di vita nel marzo 2014, grazie a una segnalazione; era disidratato, denutrito, senza pelo, aggredito da malattie e parassiti. Il cane trascorreva le sue giornate chiuso in casa, spesso senza l’opportunità di espletare i propri bisogni fisiologici. Una condizione che gli aveva causato un prolasso dell’intestino retto e un alto rischio di espulsione delle viscere, oltre a una deviazione dell’uretere che rendeva difficoltosa l’orinazione. Trovato immerso nelle proprie feci e divorato dalle pulci, il cane, di circa 10 anni, andò incontro a un lungo percorso riabilitativo sotto la supervisione della clinica veterinaria accademica di Ozzano.

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