Veneto. Il governo dice no al piano lupi della Regione. Enpa: ennesima proposta bocciata, si ritorni al rispetto della legge

E' una bocciatura annunciata quella della surreale proposta avanzata dalla Regione Veneto per un piano di gestione del lupo; piano che, in palese contrasto con la legge nazionale e le direttive europee, apriva alla possibilità di catturare, di sterilizzare e di segregare gli esemplari sgraditi. 
 
«Ci sembra opportuno ricordare ai legislatori regionali, qualora lo avessero dimenticato, che il Veneto si trova in Italia, e che devono rispettare la nostra Costituzione e le nostre leggi, nonché quelle dell'UE. Occorre forse ricordarlo anche ai funzionari, pagati profumatamente con denaro pubblico così come consiglieri e membri di giunta, perché questa è l'ennesima bocciatura di un provvedimento, l'ultimo di una lunga seria, varato dalla Regione soprattutto per "merito" di alcuni consiglieri affezionati alla politica filovenatoria», dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali.
 
Tra l'altro, sembra che a "mettere in ginocchio" la Regione siano stati ben 14 esemplari che vivono in Lessinia, accusati di aver causato danni agli allevamenti. Il progetto Wolfalps, da cui il Veneto vorrebbe uscire, lavora su questi aspetti da anni, facendo non solo cultura, educazione e corretta informazione, ma fornendo aiuti economici agli allevatori anche per i metodi ecologici di prevenzione che, se attuati, risolverebbero qualsiasi possibile conflitto di convivenza. Purtroppo in molti casi gli allevatori si rifiutano di applicarli pretendendo poi rimborsi economici. E' giusto rimborsare il danno, ma è giusto farlo se gli animali allevati sono adeguatamente sorvegliati e protetti.
 
«Ora basta giocare alla ricerca di consensi facili, ottenuti prendendo in giro tutti, cittadini, allevatori e agricoltori: il Veneto ritorni ad una politica seria e rispettosa delle leggi nazionali e delle direttive UE, anziché fomentare odio al fine di mantenere le poltrone sulla pelle degli animali».
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