Quello che si è consumato in Trentino, ovvero l'uccisione a sangue freddo di un'orsa, è un vero e proprio delitto, un crimine contro gli animali, la natura, la biodiversità e in spregio ai milioni di cittadini italiani che hanno chiesto di lasciare in pace l'orsa, per chiarire le dinamiche dell'incidente e trovare le soluzioni alternative. Invece, i forestali e la Provincia di Trento se ne sono infischiati, autorizzando una caccia all'orsa per mera vendetta o per altri interessi. Nella storia del nostro Paese è stato toccato il punto più basso sulla tutela degli animali, una sconfitta per il mondo scientifico e politico, totalmente incapace – o spinto da altri interessi – nel promuovere le uccisione. Tutto questo con cospicui finanziamenti ricevuti dall'UE e dai contribuenti italiani, che pagano con le proprie tasse. Un cittadino onesto non deve recarsi più in Trentino né acquistare alcun prodotto di quella terra avvelenata dall'odio, dalla malapolitica, e anche inquinata.