Festa della carne di cane di Yulin. Rocchi: importanti segnali di cambiamento nella società. Fondamentale valorizzare la sensibilità animalista della popolazione cinese

«Negli ultimi abbiamo registrato una crescita esponenziale nella sensibilità animalista della popolazione cinese, come testimonia l’opposizione sempre più diffusa a iniziative quali il festival della carne di cane di Yulin. Sono gli stessi cittadini della Cina a rifiutare una manifestazione anacronistica, crudele e priva di qualsiasi significato che non sia la celebrazione di una mattanza. Purtroppo, come spesso accade con i fenomeni sociali, istituzioni e autorità reagiscono con colpevole lentezza ai cambiamenti sociali». Così la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che, in occasione del festival di Yulin, ribadisce la più assoluta contrarietà alla manifestazione. «I fatti – prosegue Rocchi – ci dicono che questo cambiamento guadagna velocità giorno dopo giorno e che a breve diventerà inarrestabile. D’altro canto, è un fenomeno che non interessa soltanto la Cina, ma sta coinvolgendo anche gli altri Paesi asiatici dove il consumo della carne di cane è ancora ammesso. Per questo, è fondamentale non allentare la pressione sulle autorità di Pechino ma, soprattutto, valorizzare e alimentare la nuova sensibilità protezionista dei cittadini cinesi. Occorre cioè fare massa critica; arrivare al punto in cui nessuno potrà più far finta di non  vedere. Penso che non dovremo aspettare ancora a lungo, tuttavia mi addolora sapere che ogni giorno che ci separa da questa meta, significa veder morire migliaia di animali».

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