Enpa si appella al Questore di Palermo: non dia l’ok al trasferimento dei cani. L’associazione valuta querela per diffamazione contro Sindaco

L'Ente Nazionale Protezione Animali si appella al Questore di Palermo affinché non conceda il via libera al trasferimento dei cani. L'intervento del questore era stato sollecitato dallo stesso Sindaco di Palermo, il quale, nonostante l'intervento dell'Assessore alla Sanità della Regione Sicilia, che aveva chiesto di sospendere la procedura, continua a persistere nel suo atteggiamento di chiusura usando termini offensivi e lesivi della reputazione dei volontari. Per questo l'Ente Nazionale Protezione Animali, nel ribadire la sua assoluta contrarietà alla “mancetta” di 480 euro per i randagi, sta valutando l'ipotesi di querelare per diffamazione il Sindaco di Palermo.

Intanto prosegue, davanti ai cancelli della struttura, il presidio dei volontari che continuano ad opporsi al trasferimento dei cani. Sul posto sono su richiesta degli stessi volontari, anche i Carabinieri del Nas.

«Nel ribadire il nostro no ad una iniziativa controproducente, che è al centro di una interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice Amati e che rischia di alimentare un vero business sulla pelle dei cani, invito ancora una volta il Sindaco di Palermo a sospendere il provvedimento e ad aprire un confronto con le associazioni. Questo – dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi – non lo chiedono solo le associazioni: lo chiedono in primo luogo i palermitani. Molti dei quali hanno intasato le nostre linee telefoniche per protestare contro un progetto rischioso per la salute, per il benessere e forse persino per l'incolumità degli animali».

«Il Comune di Palermo si impegni invece in una seria politica di sterilizzazioni e di prevenzione del randagismo – conclude Rocchi – vedrà così che il canile pian piano si svuoterà».

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